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Se sprechiamo il cibo, vuol dire che non ha per noi nessun valore o che ha un valore molto basso?

Inoltre, abbiamo perso anche il valore dell’atto di fruizione del cibo?

Mangiare, come il cibo, ha un valore complesso dato da numerosi significati che si sovrappongono: nutrizionale, fisiologico, storico, sociale, agricolo, ecologico, politico, relazionale, culturale, tradizionale, ecc…

Si può affermare che lo Spreco del cibo sia figlio della standardizzazione e dell’industrializzazione, perché si è cominciato a sprecare quando il cibo è diventato a basso costo, per non dire economico. Prima si faticava a mettere quotidianamente qualcosa in tavola. Infatti la convenienza del cibo è conseguenza della produzione di massa, che pur avendo portato il gran beneficio della conservazione degli alimenti in maniera efficiente e sicura; ha allontanato il consumatore dal cibo stesso. In questo modo, purtroppo, abbiamo parzialmente perso purtroppo il rispetto nei confronti del cibo e di chi lo produce.

La filosofia del “gettare via” è di sicuro più semplice e più comoda che reinventare una seconda vita per il cibo. Invece la storia della cucina ci insegna il contrario: Pizza, Spaghetti, Paella, Risotto, che sono piatti degni di nota riconosciuti in tutto il mondo, sono l’esempio perfetto di ricette create per riciclare gli avanzi.

Detto ciò, è facile comprendere come lo spreco del cibo sia simbolo del fallimento del mercato e delle situazioni di surplus create. Però, nonostante accadano perdite insensate di cibo lungo tutta la filiera, lo spreco di cibo rappresenta contemporaneamente un elemento strutturale dello stesso sistema alimentare, fondamentale per la dinamica dei prezzi.

Invece dovremmo iniziare a diventare consapevoli che lo spreco del cibo sta danneggiando l’ambiente, alimentando sempre di più l’inquinamento globale. Se inoltre consideriamo l’epidemia di obesità, è possibile evidenziare un altro aspetto del fenomeno, come definito da Blair and Sobal (2006), il “consumo lussurioso: si stanno sprecando risorse di cibo attraverso un’alimentazione eccessiva”.

Una soluzione potrebbe essere produrre meno e meglio (in termini di qualità), ma anche consumare (mangiare) meno e meglio. Spendere meno significa inoltre inquinare meno e sprecare meno, con la possibilità di risparmiare risorse e denaro, guadagnandoci in salute. Il messaggio “è buono per te, è buono per il pianeta” è inoltre la risposta perfetta in tempi di crisi.

Un terzo della produzione mondiale finisce nel bidone, cioè 165 mila milioni di dollari. Moltissimi soldi. Un inestimabile valore. Dall’altro lato molte persone sono affamate e soffrono di sicurezza alimentare. Se si osserva lo spreco generato dalla sovralimentazione, si può dedurre che in alcune parti del mondo il cibo ha lo stesso valore della carta da regalo, una volta aperto il pacchetto.

Allora, qual è il valore del cibo? E’ il valore che gli diamo.

Nei prossimi articoli scopriremo che valore, anzi meglio dire che “ valori”, il cibo può assumere…

 

Il cibo è carburante

Esplorando il mondo

Come una merce

Tecnologia, sicurezza, abbondanza

Nutrizione

La giusta misura

La percezione del cibo da dentro

 

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