Perché le offerte ci affascinano così tanto? Colori sgargianti, slogan d’effetto, volantini a domicilio, promozioni multi-pacco, sconti sul prezzo, raccolta punti, premiati col bollino etc.! Insomma, sembra proprio che l’idea che ci venga regalato qualcosa abbia un potere incredibile. Ma i prodotti in offerta stuzzicano anche il palato? E poi sfruttare le offerte ci porta a risparmiare davvero?
Assolutamente no, anzi “Farsi sedurre dalle promozioni” è proprio uno dei 5 errori da non commettere quando si va a fare la spesa. Insomma, ogni volta che ci troviamo di fronte ad un’offerta speciale dovrebbe scattare dentro di noi un campanello d’allarme che ci faccia contare fino a dieci per riflettere sull’opportunità dell’acquisto. Vediamo in quali casi dobbiamo dire “no” alle offerte e in quali, invece, possiamo dire “sì”.
Capita che le offerte ci convincano che un prodotto ci serva, ma, una volta a casa, non siamo in grado di sfruttarlo al meglio o ancora peggio di finirlo in tempo. Evidentemente non rientrava tra le nostre necessità! Spesso, inoltre, le offerte giocano con le grandi quantità, facendoci credere che acquistare di più equivalga a risparmiare. Anche qui, se poi non siamo in grado di terminare tutti i prodotti, va a finire che li sprechiamo. Forse era più saggio comprarne una quantità minore, che, molto probabilmente, nonostante l’offerta, ci sarebbe costata la stessa cifra, se non una cifra inferiore.
Le offerte, inoltre, ci spingono spesso a sperimentare prodotti nuovi che non abbiamo mai provato. Prima di metterli nel carrello, quindi, dovremmo prenderci la briga di leggere attentamente l’etichetta per conoscere gli ingredienti, i possibili allergeni, la presenza di coloranti e conservanti, la provenienza delle materie prime, il metodo di coltivazione, il produttore, la data di confezionamento e via dicendo. In ogni caso, per evitare rischi è sempre meglio inizialmente prendere un solo pezzo per assaggiarlo, consapevoli del fatto che le offerte spesso ritornano ciclicamente. Senza contare che talvolta gli sconti vengono presentati solo su prodotti “civetta”, realizzati ad hoc per attirarci in un determinato punto vendita.
Ma, se un prodotto è troppo spesso in sconto, molto probabilmente significa che quello è il prezzo imposto dal mercato. Un prezzo eccessivamente basso può nascondere tante magagne: costi sull’ambiente, sui lavoratori o sulla sicurezza umana, scarsa qualità etc. Dobbiamo, quindi, anche non farci fuorviare dalle offerte per evitare di scegliere alimenti meno sani e nutrienti. E, infine, ricordiamo nuovamente che acquistare qualcosa di cui non abbiamo realmente bisogno aumenta il nostro spreco alimentare domestico.
Cercando sempre di partire dalla nostra bella lista della spesa e quindi da quello che ci serve veramente, se incappiamo in un prodotto in offerta presente nel nostro elenco, ha senso sfruttare i vantaggi economici proposti, soprattutto se si tratta di un fornitore già sperimentato positivamente oppure un marchio di fiducia. Se il prodotto, invece, non ci è noto, l’offerta può rappresentare anche l’occasione per conoscere proposte diverse dalle nostre scelte abituali. Nella grande distribuzione i cosiddetti buyers, infatti, riescono a pattuire prezzi spot di favore in occasione di ordini consistenti. Inoltre la stagionalità influisce non poco sull’andamento dei prezzi, soprattutto in riferimento a frutta e verdura.
Per quanto riguarda i prodotti ad alta deperibilità (latte, panna, mozzarella, yogurt, formaggi etc.), negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più una tendenza tesa a ridurre gli sprechi: alcune catene e alcuni commercianti abbassano notevolmente il prezzo in prossimità della scadenza. Dunque, sempre se si tratta di prodotti che ci servono, anche in questo caso vale la pena dare la precedenza ai pezzi scontati – contrariamente alla comune abitudine di prendere la confezione in fondo perché con scadenza più lunga – evitando così tra l’altro che a fine giornata questi finiscano nel deposito rifiuti.
Stesso discorso vale per la frutta e la verdura con forme strane o ammaccata e per le confezioni solo esteriormente danneggiate o con difetti di packaging. Impariamo ad accogliere anche “il brutto anatroccolo”!
A volte per frutta e verdura, così come per il pane, vengono inoltre preparati nel tardo pomeriggio dei sacchetti con l’invenduto della giornata a prezzi di favore, proprio nell’ottica di non buttare ciò che non sarebbe vendibile l’indomani, per mancanza di fragranza o freschezza.
Numerose, infine, sono le realtà che cercano di alimentare vendite a prezzo scontato o la donazione dei prodotti a rischio di spreco. In questi casi – un esempio è proprio SenzaSpreco – la domanda e l’offerta di questo prodotti si incontrano andando a creare delle offerte interessanti.
Per concludere, non fermarsi solo davanti al prezzo e sapere di cosa effettivamente abbiamo bisogno quando intraprendiamo il nostro shopping alimentare ci rende pressoché immuni dal fascino delle offerte permettendoci così di non sprecare tempo, soldi e cibo!
In collaborazione con Senza Spreco