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“Ho pensato che fosse un’opportunità di fare qualcosa che potesse fare la differenza”, Massimo Bottura

In una frazione defilata del centro di Rio, un gruppo degli chef più venerati al mondo con l’aiuto di un equipaggio di camerieri dai grembiuli arancioni (alcuni dei volontari arrivano addirittura dalla California, Germania e Giappone) hanno improvvisato pasti tre volte al giorno per 70 persone senzatetto. Il Refettorio Gastromotiva è una sala da pranzo per i bisognosi che lo chef italiano Massimo Bottura ha aiutato ad aprire nella poco attraente strada nel quartiere Lapa di Rio de Janeiro.

Bottura, il cui ristorante a Modena, Osteria Francescana, ha recentemente conquistato il primo premio dei 50 Migliori Ristoranti del Mondo, fu ispirato dalla prospettiva dello spreco colossale del Villaggio Olimpico dei Giochi di Rio 2016 e, imitando le nonne del mondo, decise di prendere il cibo che altrimenti sarebbe stato buttato trasformandolo in piatti deliziosi.

Luminari della gastronomia come Alain Ducasse, Virgilio Martínez Véliz e Joan Roca sono fra i 50 chef che si sono iscritti per i turni in cucina. Alex Atala, che gestisce D.O.M., recensito come uno dei migliori ristoranti del Brasile, ha aiutato a preparare il menù serale di giovedì scorso: un couscous in stile italiano con manzo saltato  e panzanella, un piatto toscano a base di pane e pomodori. Gli ingredienti erano pomodori leggermente ammaccati, pane vecchio del giorno e un assortimento di altri ortaggi, freschi ma esteticamente imperfetti, che i ristoratori olimpici hanno ritenuto indesiderabili per i loro clienti e che sarebbero stati diversamente gettati via.

“Questa non è solo un’opera di carità, non si tratta solo di sfamare persone.” Ha detto Bottura, “E’ una questione di integrazione sociale, un insegnamento per le persone riguardo allo spreco del cibo ed un modo per dare speranza a coloro che l’hanno persa completamente.” Il progetto non è la prima impresa nel campo della filantropia culinaria; durante l’Expo 2015 di Milano, lui ha trasformato un teatro abbandonato nel Refettorio Ambrosiano ed il centro continua ad operare.

Nove mesi prima dell’inizio dei Giochi, Mr. Hertz, uno chef brasiliano che ha trascorso l’ultima decade formando uomini e donne emarginati come assistenti di cucina, convinse il sindaco della città a fornire uno spazio vuoto e Bottura inizò il duro compito di raccogliere $250.000. Appelli dell’ultimo minuto hanno fatto arrivare apparecchiature professionali come congelatori, forni ed una macchina per il gelato. La struttura di tale ambiente luminoso ed arioso è stata creata con un capannone industriale rivestito con tocco d’arte e pannelli di compensato, in soli 55 giorni. Nonostante la generosità, il progetto però ha sforato il preventivo con un buco formatosi per circa $190.000 che gli organizzatori stanno cercando di colmare con le donazioni.

I programmi sono quelli di mantenere attiva tale iniziativa anche dopo la fine delle Olimpiadi, non si tratta di un evento temporaneo, ma al contrario il Refettorio Gastromotiva continuerà ad operare servendo pasti a pagamento, usando poi i profitti per offrire una cena gratis per 108 persone ogni sera per coloro che sono in bisogno.

Uno degli ospiti, che ha passato gli ultimi nove anni con sua moglie per le strade di Rio, ha detto di aver mangiato il miglior pasto dei suoi quarant’anni! Più che riempire lo stomaco, il Refettorio Gastromotiva ha voluto donare più necessarie gocce di gentilezza e rispetto. I creatori di questo posto si augurano che possa cambiare il modo di concepire per il popolo brasiliano, e l’intero mondo, il problema della fame, quello dello spreco del cibo ed il rispetto della dignità umana.

 

 

bottura a rio[Nella foto si vede Massimo Bottura Mr. Bottura mentre sta spargendo le spezie sul couscous prima che venga servito ai commensali del Refettorio Gastromotiva, dove gli ingredienti sono stati donati e altri famosi chef hanno prestato servizio come volontari. Foto di Dado Galdieri per The New York Times]

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